L’archivio
L’Archivio Provinciale della Tradizione Orale (APTO) raccoglie e conserva su supporto digitale gran parte dei materiali sonori reperiti nel corso delle ricerche etnomusicologiche svolte nel territorio del Trentino dal 1954 ad oggi. Si tratta prevalentemente di documenti musicali di tradizione orale, parte di un repertorio popolare elaborato e forse più umile di quello notissimo della coralità di montagna sul modello SOSAT-SAT, che ad esso è contiguo, ma che è ugualmente importante per definire e caratterizzare la musicalità popolare del Trentino.
Nell’Archivio si trovano canti, brani strumentali e documenti verbali che fanno parte di un repertorio diffuso non solo in regione, ma almeno in parte documentabile in tutta l’Italia settentrionale.
La maggior parte dei canti raccolti sono polifonici, eseguiti da voci femminili, maschili oppure miste, a volte accompagnati da strumenti musicali. Questo tipo di polivocalità si inserisce nella tipologia esecutiva alpina, documentabile in tutta l’Italia del Nord e nell’Europa centro-orientale, la quale è imperniata su due parti parallele che procedono omoritmicamente, nota contro nota, ad una distanza intervallare costituita di norma da una terza. Le parti eventualmente aggiunte solitamente raddoppiano all’ottava, inferiore e/o superiore, le due fondamentali. Questo tipo di vocalità è riscontrabile sia nel repertorio profano che in quello sacro.
I canti profani raccolti si possono identificare in base alle caratteristiche del testo verbale in canti narrativi, canzoni, romanze, canti lirico-monostrofici o strofette. I canti sacri invece si distinguono in laudi, inni, canti mariani e devozionali. Questo repertorio si connota per una serie di elementi che attingono sia all’oralità che alla scrittura. I testi derivano quasi sempre da fonti scritte, tra cui anche importanti raccolte storiche locali.
Nell’APTO si trovano anche filastrocche e canti rivolti all’infanzia che a differenza dei precedenti sono caratterizzati da un’esecuzione monodica.
Un’altra sezione dell’archivio è quella che riguarda i brani di musica strumentale (valzer, polca, mazurca, manfrina, beguine). Queste esecuzioni riflettono l’attuale figura dello strumentista come intrattenitore semi-professionista, che opera nelle occasioni di intrattenimento collettivo (ad esempio feste paesane, carnevali, etc.) eseguendo sia brani del repertorio tradizionale che arrangiamenti degli standard della popular music.
L’archivio raccoglie infine tutta una serie di documenti non strettamente musicali che però risultano essere connotati da elementi formalmente riconoscibili, come ad esempio proverbi, orazioni, richiami per animali, formule magiche, indovinelli.
Nel 2004 è stato pubblicato il CD “Da la cuna al nar de là. Il ciclo della vita nella musica di tradizione orale nel Trentino”, una prima antologia musicale che raccoglie 44 brani archiviati nell’APTO, rappresentativi del canto di tradizione orale in Trentino, sia dal punto di vista del repertorio che della prassi esecutiva.